Gemma, il profilo aereo della contemporaneità.
Tra gli anni Sessanta e i Settanta, i designer immaginano la casa del futuro come un luogo dinamico e funzionale. Affascinati dalla corsa allo spazio, pensano a soluzioni d’arredo che possano accompagnare l’uomo tra le stelle; progettano forme nuove e le realizzano con materiali mai utilizzati prima. Molti degli ambienti in cui viviamo oggi sono quelli dell’epoca, altri sono rimasti pura utopia da cui è possibile attingere per rinnovare il linguaggio quotidiano. Nel suo profilo aereo, sintesi di cerchio e trapezio, la sedia Gemma di Baxter interpreta quei codici, aprendo prospettive possibili su quelle visioni.
Quando la inseriamo nella sala da pranzo, intorno a un tavolo, ha la capacità di creare per gli ospiti un’atmosfera rilassata e informale; in un ufficio invita a condividere le idee; nel living è una parentesi armoniosa tra le altre sedute. Nelle sue linee movimentate, date dai raccordi tra lo schienale e i braccioli, e le imbottiture e la struttura in tondino di metallo, troviamo un gioco di pieni e vuoti che rimanda agli interni del cinema d’autore italiano, a quelle ville dell’esistenzialismo dove a farla da padrone, insieme ai sentimenti dei protagonisti, era il gusto con cui vestivano la propria realtà.
Prendendo in prestito la leggerezza della space age, la sua silhouette informa la cultura nascente in seno alla pop art di una sfumatura inaspettata al suo potere puramente avanguardista, e ironicamente curiosa. Gemma, disegnata da Draga & Aurel nel 2016, è la dimostrazione di come quella modernità faccia parte del presente e, anzi, ne definisca il carattere.
Per le cucine all’americana, dove si chiacchiera già dalla colazione senza però fermarsi troppo, o quelle situazioni dove tra noi e l’altro c’è un bancone, per il piacere di un caffè o un cocktail, è perfetta nella versione più alta, a sgabello. Qui è facile scorgere quel realismo fotografico dipinto da Edward Hopper, recuperato dal Super 16 millimetri di Hollywood e, ancora, vederlo tradotto da Baxter in uno straordinario oggetto della contemporaneità.
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